Che tante volte il legame che unisce una vita alla speranza sia senza difese e fragile, lo sappiamo bene.
Secondo le nostre valutazioni ci pare un legame poco solido, precario, minimo. Temiamo che con una speranza simile non ci sarà un grande futuro. Ma siamo noi a pensare così e a misurare gli altri dall’alto della nostra situazione.
E dimentichiamo che siamo noi ad avere la responsabilità che quella piccola ed esile speranza non s’infranga, non si estingua. Non possiamo permettere che l’altro si scoraggi e perda totalmente la speranza. Anche se essa è riposta in una cosa irrisoria, noi siamo responsabili della tenue fiamma di quello stoppino, di quel brillio di luce che a stento palpita fra le ceneri.
E infatti, se pensiamo a quelle persone che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra vita, quale era il loro segreto? Direi, senza margini di errore, il segno dell’amore. Non la diagnosi implacabile delle nostre impossibilità.
Josè Tolentino Mendonça, Il piccolo libro delle grandi domande